Ieri, 2 agosto, si è conclusa la Digital Fashion Week di Helsinki svoltasi nel “Digital Village” un cyber-spazio che ha abbracciato la connessione della cultura in un momento di restrizioni post Covid-19 e che e’ riuscita ad unire una comunità internazionale con artisti interdisciplinari.
Un social network 3D che e’ diventato una società online, con nuove regole e principi, che ha offerto l’opportunità ai giovani creativi di accedere alle informazioni ed agli strumenti di cui hanno bisogno per crescere, adattandosi anche ai valori di sostenibilità.
Lo spazio digitale del Villaggio e’ stato progettato da alcuni visionari selezionati, tra cui architetti dell’informazione, architetti IRL di DarWha Kang Design e designer 3D di Solarflare Studios e non è stato altro che un modo per migliorare e perfezionare l’esperienza umana nello spazio digitale.
I Designer che hanno partecipato a questo evento hanno creato profili pubblici universali su Lukso L14 in quanto sono entità decentralizzate ed autonome che consentono agli artisti di avere un identificatore univoco nel mondo digitale e a comunicare con i loro vestiti, con look nati da una progettazione virtuale ma sempre artigianale.
Fra gli stilisti, Paula Malleus presenta Futuro MEM, un progetto upcycle che sviluppa metodi e tecniche per il riciclaggio di rifiuti post-consumo.
La sua prima collezione 3D e’ realizzata in cotone rewowen in collaborazione con rifiuti finlandesi puri.
KA WA KEY invece utilizza materiali sostenibili per infondere all’abbigliamento casual e alla maglieria di tutti i giorni le radici scandinave e asiatiche.
ROOM for MOON e’ un marchio di abbigliamento sostenibile che produce pezzi in stock limitato utilizzando solo tessuti certificati sostenibili e biologici.
La settimana della moda si e’ trasformata così in un insieme di universi, coesistenti fuori dal nostro spaziotempo, in dimensioni parallele dove ogni sfilata e’ stata uno spettacolo completo di suoni, colori, ambienti, musica, interazioni e senza pregiudizi contro gli esseri umani.