Sabrina Persechino ha chiuso le sfilate di Altaroma con la presentazione della nuova collezione “OMBRA”.
C’è sempre un fascino indiscreto e una curiosità sottile nel cercare di comprendere la forma di un’ombra e il corpo che l’ha generata.
Sabrina Persechino affronta il tema dell’ombra come conseguenza della luce, ovvero la formazione di una sagoma oscura prodotta da un corpo opaco esposto alla luce. L’ombra, generalmente vissuta come qualcosa di negativo, è interpretata dalla stilista in chiave ottimistica, a ribadire che anche se ci è sembrato di aver vissuto in una zona buia, siamo in piena luce. E comunica questa positività con il linguaggio che le è congeniale, quello del bello, declinato nelle forme e nel colore.
Outfit rigorosamente lineari e geometrici, eleganti e al tempo stesso sensuali, una collezione ricca e completa con gli immancabili capispalla dal taglio essenziale, le iconiche tute, gli abiti da cocktail e da grande soirée, pensati per una donna dinamica e glamour ad ogni ora del giorno.
Giochi di luce ed ombre, outfit arricchiti da lastre traforate che generano quadri di un chiarore aureo, o, al contrario, formano texture scure incise dal chiarore. L’effetto è quello delle mashrabiyya, griglie elemento tipico dell’architettura mediorientale. E ancora riferite all’architettura sono le vie parallele che sembrano convergere, come quelle dei porticati, direttrici di eleganti abiti neri, sete laserate e organze a celare la nudità del corpo che resta velato, meglio dire in ombra, lasciando spazio a una indiscreta immaginazione. Sabrina Persechino proietta la luce attraverso lame laserate di metalli e gioca con la prospettiva originando profili e generando ancora una volta geometrie.
Una collezione dalle linee definite, che ha visto le modelle sfilare con l’accompagnamento di una musica live d’eccezione, composta da Pietro Nicosia, e accompagnata da percussioni e contrabbasso. Perché anche il suono è un’ombra sorda.
Le donne della Persechino sempre definite ed eleganti, incisive nell’aspetto, proiettano la propria ombra, lasciano l’impronta della presenza determinandone la traiettoria.